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dai GIORNALI di OGGI

Tremonti: "Non salvare banchieri falliti"

Asse con Bossi: "Serve un sistema di controllo nelle mani del governo". Su Malpensa: "Berlusconi si muova"

Costituzione Repubbl. Italiana

La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme;

2009-03-07

Ingegneria Impianti Industriali

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Studio Tecnico

Dalessandro Giacomo

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CORRIERE della SERA

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2009-03-07

E SUGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI: "I SOLDI SONO GIUSTI. SE NON BASTANO NE TROVEREMO ALTRI"

Tremonti: "Non salvare banchieri falliti"

Asse con Bossi: "Serve un sistema di controllo nelle mani del governo". Su Malpensa: "Berlusconi si muova"

Il leader della Lega Umberto Bossi

Il leader della Lega Umberto Bossi

MILANO - "Non possiamo salvare i banchieri che hanno rubato, noi dobbiamo salvare le famiglie, il lavoro, le imprese, non possiamo partire dal salvataggio dei banchieri falliti non è accettabile, ma è quello che sta succedendo in tante parti del mondo". Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, nel corso di un convegno sulle Pmi a Busto Arsizio con il leader della Lega Umberto Bossi. "Troppe volte nelle banche - ha proseguito Tremonti - si è pensato di più al bonus che al pater familias, e pensare che c’è stata una fase in cui si era detto che i bonus dovevano essere detassati...".

BOSSI: "SOLDI ALLE IMPRESE" - Il ministro per le Riforme e leader della Lega Nord ha detto che "se non si danno i soldi alle imprese è inutile aiutare le banche", commentando le misure previste dal governo per sostenere gli istituti di credito in questa fase di crisi. Bossi si è detto "d'accordo a nazionalizzare le banche, se questo vuol dare o ridare quello che è stato preso prima".

CONTROLLO DEL GOVERNO - Secondo Bossi, "prima c'erano le casse di risparmio, grandi banche svuotate dalla caduta della Dc e dei Socialisti che hanno creato le Fondazioni". Il ministro sostiene dunque che "il sistema produttivo era sostenuto dalle grande casse di risparmio ed è saltato tutto". Quanto al sostegno alle banche, secondo Bossi "gli abbiamo dato i soldi non per loro, ma per darli alle imprese". Dunque "serve un sistema di controllo legato al governo" che sia in grado di verificare l'effettiva erogazione di credito alle imprese. "Tremonti vuole affidare il controllo alle prefetture", ha proseguito Bossi che si è detto d'accordo su questa soluzione.

CDM A MALPENSA - Il leader della Lega ha parlato anche di Malpensa: "Abbiamo promesso di fare un consiglio dei ministri anche lì, è ora che Silvio si muova. Non possiamo mandare al macero Malpensa, dobbiamo liberalizzare le rotte e poi arriveranno le compagnie. I nostri imprenditori hanno bisogna di un aeroporto efficiente". D’accordo sulla liberalizzazione il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, anche lui presente al convegno: "È giusto, è perfettamente condivisibile la richiesta di aprire Malpensa a una quantità maggiore di voli, rompendo quello che mi hanno detto essere un monopolio. Più voli ci sono meglio è".

COSTITUZIONE - "Mai come in questo momento l'articolo 47 è il più importante della Costituzione" ha aggiunto Tremonti , ricordando la tutela del risparmio sancita dalla Carta costituzionale. Il ministro dell'Economia ha sottolineato che "la Repubblica promuove, ma soprattutto disciplina e controlla il credito". Secondo Tremonti "le banche debbono poter fare le banche, e gli strumenti che forniamo loro penso siano quelli giusti".

AMMORTIZZATORI SOCIALI - Poi il ministro dell'Economia è tornato al tema degli ammortizzatori sociali: "Abbiamo fatto fin da subito la scelta di preservare la coesione sociale e conservare l'apparato industriale. Senza non c'è speranza. Ci servono più soldi possibili per sostenere chi è in difficoltà. Ma i soldi messi sono giusti. Se non bastano troveremo i soldi. Non vogliamo lasciare indietro nessuno".

07 marzo 2009

REPUBBLICA

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2009-03-7

 

 

 

 

L'UNITA'

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2009-03-07

Tremonti: controllo dello Stato sul credito

"Mai come in questo momento l'articolo 47 è il più importante della Costituzione". È quanto ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel corso di un convegno sul futuro delle piccole e medie imprese a Busto Arsizio, ricordando la tutela del risparmio sancita dalla Carta costituzionale. Il ministro dell'Economia ha sottolineato che "la Repubblica promuove, ma soprattutto disciplina e controlla il credito". Secondo Tremonti "le banche debbono poter fare le banche, e gli strumenti che forniamo loro penso siano quelli giusti".

Tremonti, parlando della crisi, ha spiegato che "il problema non è leggere di economia ma leggere la Bibbia, noi dobbiamo salvare la parte buona delle banche, salvare le famiglie, il lavoro e le imprese, ma non possiamo salvare i banchieri falliti, è inaccettabile". Citando poi il concetto di "economia giusta che non è anticapitalismo", ma un modo per "escludere dagli aiuti chi fa ancora i derivati, perché i loro profitti sono le nostre perdite".

07 marzo 2009

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-03-07

Banche, Tremonti: lo Stato deve controllare il credito

7 marzo 2009

L'articolo 47 della Costituzione sulla tutela del risparmio

Bossi: "Aiuti alle banche solo se servono alle imprese"

DOCUMENTO

Il testo del ministero dell'Economia per il liquidity day

"Lo Stato incoraggia e tutela il risparmio, disciplina e controlla l'esercizio del credito".

È attorno alla citazione dell'articolo 47 della Costituzione ("In questo momento il più importante") che si muove l'intervento del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, nel suo intervento ad un congresso sul futuro delle piccole e medie imprese a Busto Arsizio. Il ministro ha citato il testo dell'articolo, chiarendo che il Governo non pretende "che le banche smettano di fare le banche", ma che facciano qualcosa in più con i nuovi strumenti". Secondo Tremonti è necessario salvare le famiglie, il lavoro, le imprese e la parte buona delle banche. "Ma non possiamo salvare i banchieri falliti anche se è quello che si tenta di fare in troppe parti del mondo", ha detto il ministro, aggiungendo con una battuta che le banche dovrebbero agire con la saggezza del "bonus pater familias", quando invece "troppe volte in banca si è pensato più al bonus che alle famiglie".

Mercoledì prossimo, ha spiegato il responsabile dell'Economia, il ministro dell'Interno Maroni incontrerà tutti i prefetti d'Italia per spiegare il funzionamento dell'osservatorio per il credito, affinchè i cosidetti Tremonti-Bond possano effettivamente raggiungere il loro scopo e finanziare le imprese. "Per evitare che le banche si tengano questi fondi - ha spiegato Tremonti - attiveremo osservatori per il credito, che riguarderanno tutte le banche e non solo quelle che hanno richiesto i bond. Questo non significa - ha spiegato - commissariare le banche, ma significa trasparenza ed evidenza". Il ministro ha chiarito che i prefetti non avranno il potere di dominare sugli istituti di credito: "Al tavolo siederanno industriali, sindacati, camere di commercio ed anche la stampa: non saranno tavoli di scontro ma di incontro in cui si cercheranno soluzioni", ha aggiunto il ministro.

Tremonti, infine, ha ribadito la volontà del Governo di preservare "la coesione sociale e conservare l'apparato industriale", ma ha anche ammonito la stampa, d'intesa con il presidente del Consiglio Berlusconi, a non produrre allarmismo: "I media stanno producendo un effetto distorsivo di sfiducia, una delle basi per andare avanti è smettere di farci del male".

7 marzo 2009

 

 

 

Costituzione della Repubblica italiana

Titolo III - Rapporti economici - Articolo 47

La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito.

Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.

 

 

 

 

 

Bossi: "Aiuti alle banche solo se servono alle imprese"

7 marzo 2009

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Gli aiuti che il Governo darà alle banche dovranno servire per sostenere le imprese. Lo ha affermato questa mattina il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, al convegno su "Quale futuro per le piccole e medie imprese?", alla presenza anche del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.

"Abbiamo dato i soldi alle banche non per loro - ha affermato Bossi - ma perchè li diano alle imprese, se non li danno, allora è inutile aiutarle". Bossi concorda inoltre con Tremonti su un meccanismo di monitoraggio del credito affidato alle prefetture: "Serve un sistema di controllo legato al Governo".

Si alla nazionalizzazione

Sulla nazionalizzazione delle banche, Bossi si è detto "d'accordo, se nazionalizzazione vuol dire dare o ridare quello che è stato preso prima". "Avevamo le Casse di risparmio - ha spiegato Bossi - che erano grandi banche e poi sono state svuotate dalla caduta della Dc e dei socialisti, che hanno creato le Fondazioni. Il sistema produttivo era sostenuto dalle grandi Casse di risparmio ed è saltato tutto".

7 marzo 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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